L’art 76 della Costituzione parla chiaro. Ma ormai come si
sa la costituzione è solo carta straccia , ricordo di un periodo paleolitico; è solo un reperto storico. E come d’altra parte come poteva non essere
così visto che il principale difensore della Costituzione, colui che ha come
compito fondante quello del guardiano del rispetto dei principi fondanti è il
massimo suo detrattore e “picconatore “ ? ( retaggio della vecchia, mai sopita,
tradizione cossigghiana)
In ogni caso esso recita che
L'esercizio della funzione
legislativa non può essere delegato al Governo se non con determinazione
di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per
oggetti definiti.
Ora a parte che ormai il Parlamento ha delegato la sua
funzione legislativa ai vari governi fin qui succedutesi, attraverso il ricorso
ai decreti legge , sempre più unica forma per legiferare, il che comporta l’unificazione
fra potere legiferante e potere esecutivo. Che rappresenta una forma, la più
palese, di dittatura pur nel suo formalismo democratico( forma moderna della oligarchia
costituzionale) . Ora un altro passo si
è aggiunto e grazie al governo Renzi .
La legge delega o decreti delegati devono rispondere a due
prerequisiti. Che siano vincolati da determinati principi e per
oggetti definiti stabiliti dal
Parlamento. La legge delega è di per sé una cambiale in bianco vincolata
però da alcuni principi ispiratori che il Parlamento pone al governo. E’
normalmente preceduta da una ampia discussione in cui le varie componenti del
Parlamento si confrontano e quindi il testo posto a votazione libera e a voto
palese. E’ quindi un incarico che il Parlamento da al Governo di legiferare in
sua vece vincolato da paletti ben precisi e fissati.
Per il Jobs Act si
può dire ciò? Qui i soggetti sono capovolti e chi fa cosa per conto di chi è
capovolto. Intanto quei principi sono stati presentati dal governo e con un
maxemendamento che ha stravolto l’articolo fin qui discusso fuori e ben poco
dentro le aule parlamentari. Quindi tempi per la conoscenza del testo
strettissimi e in più è stato presentato ponendo la fiducia e quindi in assenza
di un dibattito serio Come a dire io me la canto ed io me la suono. E se
qualcuno non ci sta peste lo colga. Già questo semplicissimo fatto forse
legale, ma sicuramente illegittimo sul piano della coerenza “democratica” e del
rispetto della minoranza, per non parlare dell’art 76 della Costituzione dovrebbe
far pensare sugli scopi finali di questa legge delega. E dovrebbe essere quel
garante di cui sopra a rigettare tale forma di governante proprio in virtu’ dei
compiti e degli obblighi a lui assegnati. Ma se la Costituzione è disattesa, lo
è in toto.
Ma al di là degli aspetti di legittimità “democratica” di
una istituzione di per se discreditata dagli stessi suoi condomini, di quelli
sia della maggioranza,( per scelta, per volontà o per costrizione) sia della cosiddetta “opposizione” divisa fra
quelli che la fanno in maniera formale e di pura affermazione di presenza, sia
di quella che la fanno in maniera scapestrata e folcloristica, demagogica e carnevalesca,
ma veniamo alla determinazione di
principi.
- 1) «semplificare, modificare, superare» le forme contrattuali che non siano più coerenti con il «tessuto occupazionale e il contesto produttivo»
- 2) «previsione, per le nuove assunzioni, del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all'anzianità di servizio
- 3) «La revisione della disciplina delle mansioni, in caso di processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale individuati sulla base di parametri oggettivi» dovrà avvenire «contemperando l'interesse dell'impresa all'utile impiego del personale con l'interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita ed economiche, prevedendo limiti alla modifica dell'inquadramento».
- 4) Da rivedere la disciplina dei controlli a distanza, tenendo conto dell'evoluzione tecnologica e contemperando le esigenze produttive ed organizzative dell'impresa con la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore.
- 5) promuovere il contratto a tempo indeterminato come «forma privilegiata di contratto di lavoro rendendolo più conveniente rispetto agli altri tipi di contratto in termini di oneri diretti e indiretti».
- 6) «possibilità» che gli “eventuali risparmi di spesa” che arriveranno dalla revisione dell'applicazione della Cassa integrazione ordinaria e straordinaria e dei fondi di solidarietà potranno essere destinati ai nuovi ammortizzatori sociali
Questi i punti salienti del maxiemendamento che costituisce
il summa della legge delega. Che lo stesso governo
si è dato l’incarico di trasformarla in legge.
L’aleatorietà dei principi ispiratori sono palesi, ma al di
là dei contenuti, sono chiari e palesi gli obbiettivi e d’altra parte sono gli
stessi rappresentanti del governo che lo ammettono. E’ questo un atto per
dimostrare alla Troika che Renzi è l’uomo giusto (è l’omo mio direbbe la Merkel ) per portare a casa il proseguo della
sua mission. Mentre Holland alza il tetto del rapporto deficit/PIL ,Renzi a
parole si dice d’accordo , ma nei fatti continua a tagliare i salari e diritti
dei lavoratori mentre il nostro debito continua a crescere ( soprattutto interessi
sui titoli) e il PIL a decrescere. Cioè
gli stessi obbiettivi che lui pone come scopo degli atti del suo governo lo
smentiscono mese dopo mese. Ma lui va avanti come se nulla fosse a
dimostrazione che altri sono i suoi scopi.
Se qualcuno avesse dei dubbi tra l’inconsistenza di quel che
viene propagandato e il contenuto seppur vago di questa legge delega basterebbe
vedere quale causa effetto vi è fra l’eliminazione del divieto dei controlli a
distanza video e audio sui posti di lavoro o il demansionamento, con i precari,
con l’occupazione, con lo sviluppo e la crescita.
Inoltre che non è una riforma a costo zero per i lavoratori
, per i suoi diritti e di come siano favoriti i “fondi di solidarietà e di
assistenza per chi perde il posto di lavoro” ( per chi è licenziato il che
avverrà più facilmente vista la depenalizzazione del reato di illecito
licenziamento per falso ideologico con frode e malizia) lo si evinca per loro
stessa ammissione. Infatti:
I risparmi di spesa della Cassa Integrazione (quindi lo si
ammette) pagata dagli stessi lavoratori con il salario (circa il 3% del
salario) potrebbero essere destinati a
nuovi ammortizzatori sociali. Ma a che serve tagliare e destinare i fondi a
nuove forme di ammortizzatori? Non basterebbe , se fosse veramente questa l’intenzione,
riformare direttamente l’attuale CIG senza tagliare i fondi per inventarsene di
“nuove forme”?
Ma che dire inoltre che quello che non si poteva nemmeno
affermare in maniera fumosa e inconsistente lo si rimanda a futuri decreti
attuativi, come le “nuove forme di lavoro a “voucher” o la depenalizzazione
anche dei licenziamenti discriminatori e per motivi disciplinari? Cioè si va
anche oltre lo Statuto dei Lavoratori per intaccare anche le norme del codice
civile che disciplina le forme di illecito licenziamento discriminatori.
Se qualcuno vede in tutto questo una forma di ammodernamento
, di lotta a forme di corporativismo o di rendita di privilegi vuol dire o che
è incapace o che è parte in causa e in mala fede. Ma anche questa è lotta di
classe!