“Lo Sciopero non risolve nulla” La soluzione non è nello
sciopero” ecc. ecc. Questi i commenti “inspiegabilmente “ all’unisono fra
Confindustria e Governo. Dimostrano la
preoccupazione e apprensione che gli oltre un milione di persone scesi in
piazza ha suscitato in loro. Certo che lo sciopero non risolve il problema, ma
lo alza, lo soleva lo mette in evidenza. In tutti questi anni nessuno se ne è
fatto carico, tutti hanno cercato di aggirarlo, pensando che “l’austerità espansiva” potesse lenire i mali.
Tutti si sono preoccupati di abbassare salari e diritti, che
poi la crescita sarebbe arrivata come per miracolo. Anni di questa politica ha
fatto peggiorare la situazione, Il lavoro è sempre meno, insieme a occupazione a diritti e dignità . Milioni di lavoratori sono scesi in piazza
per chiedere che è ora che chi è preposto a fare, faccia nella giusta
direzione. Renzi ha contrapposto Piazza San Giovanni alla Leopolda. Quanto di più
mistificatorio potesse esserci! Intanto come simbolo. La Leopolda ex stazione
ferroviaria adottata da Renzi come base per la scalata al potere con lo slogan
della “rottamazione”. Il messaggio era rivolto mediaticamente alla vecchia classe
dirigente del suo partito, ma il contenuto era indirizzato alle istituzioni e
alla classe lavoratrice. Rottamare
diritti, salario e dignità e dare “una svolta” all’Italia. Bene c’è
riuscito in parte e ieri la Leopolda dove erano riuniti 55 tavoli in cui
imprenditori grandi e piccoli, mondo della finanza disegnavano il loro futuro.
Dall’altra la CGIL che finalmente si è decisa a mostrare i muscoli ( non
sappiamo fino a quando) e a portare in piazza l’altra faccia della medaglia. Da
un lato il mondo del lavoro dall’altra quello della finanza, delle banche, dell’imprenditoria
Di ieri l’iscrizione al PD renziano di un pilastro della finanza internazionale
e sponsor di Renzi: Serra, il quale come sua prima esternazione e faccia del PD
ha detto. Occorre limitare gli scioperi
. Questa la “svolta” a cui fa riferimento Renzi e i suoi sponsor. Dall’altra il
“popolo” del lavoro che chiedeva una reale “svolta” della politica , anzi dell’assenza
di una politica industriale e del lavoro.
L’altra accusa che ieri è stata fatta è che chi è sceso in
piazza erano solo pensionati, cioè residuati del mondo del lavoro, ceto
improduttivo. Questa la dice lunga della visione del mondo di “lor” signori.
Basterebbe dir loro ( ma occorrerebbe che lo si dicesse non a parole ma in malo modo) che quei pensionati erano lavoratori che hanno
costruito questo paese e lo hanno portato ad essere il secondo paese
manifatturiero in Europa. E che ancora oggi sono un pilastro per il paese
perché sono loro il welfare che ancora resiste, sono loro che aiutano i giovani
precari, figli e nipoti, sono loro il
bersaglio di tutte le politiche restrittive da Dini, a Berlusconi, passando per
la Fornero, e oggi per Renzi. Sono loro che conoscono cosa significa “faticare”
e “rompersi la schiena” ed anche qualcosa di più sotto della schiena. Ma che
quella schiena, anche se rotta, sono
riusciti a tenerla dritta! La loro pensione è salario dei lavoratori , non
mance governative, e con il loro salario hanno pagato anche quello che doveva
essere la tassazione a dover provvedere. Hanno pagato e pagano i vitalizzi dei
politici, le pensioni a giornalisti, dirigenti pubblici e privati , a tutto quel ceto di veri
parassiti e lacchè del regime e del potere. Se non ci fossero i pensionati, si
son fatti due conti a dove sarebbe oggi il paese? Ma in ogni caso non c’è
bisogno di nessuna patente rilasciata da chiunque per chiedere lavoro e dignità
, e nell’unico modo che ci è ormai rimasto chiedere, pretendere e protestare. MANIFESTARE!
Ma il dramma e il mio cruccio è che questa manifestazione
divenga merce di scambio per il compromesso che la Camusso svenderà alla politica
dei politicanti del suo partito. Che divenga merce di scambio non per lavoro,
salario e dignità, ma per un posto di visibilità mediatica per la Camusso e la “sinistra”
del PD.
La lotta che da domani si scatenerà sarà solo lotta all’interno
del PD e fra la visibilità della minoranza che chiede più posti di potere, più
visibilità e l’entourage renziano. E ancora una volta i lavoratori saranno
svenduti. Spero che non sia cosi, ma…… il pessimismo della ragione…….