Io ritengo che di questi tempi e per l'80% degli italiani
anche un solo euro diventa una manna dal cielo ed è sempre bene accetto. Ma non si può,
però far passare merda per cioccolato.
Non è ricchezza redistribuita, non
genera ricchezza. I 180 euro( 80 + 100) sono soldi dei lavoratori riciclati. Un giroconto
tra poveri. Dati con una mano e presi con l'altrae con gli interessi. Gli 80
euro son soldi trafugati ai comuni che li hanno recuperati attraverso la Tasi e
la Tari. L’intervento in direzione PD del sindaco di Crema la Bonaldi l’ha
chiarito bene. Lei è stata costretta ad aumentare la Tasi per far fronte ai 300
mila euro di tagli che il suo governo gli ha imposto per recuperare il buco di
bilancio che quegli 80 euro hanno causato.
E sarebbe bastata una piccola
decurtazione a due stipendi di Parlamentari invece che tassare 35mila abitanti.
E si badi che la Bonaldi è una iscritta al PD, da sempre elettrice di Renzi, sua sostenitrice alla primarie!. Ma
evidentemente ha ancora la capacità mentale di fare due più due, capacità di critica. Per fortuna sua. Quegli 80 euro
non è ricchezza aggiuntiva, non è ricchezza prodotta e redistribuita , non è una manovra
di equità e di giustizia sociale, come gli imbonitori di regime ci continuano a
martellare, ma è solo un togliere dalla tasca destra per metterli nella tasca
sinistra e che durante questo passaggio una parte rimane incollata nelle mani
del trafugatore. E si badi che la fonte di finanziamento , la Tasi ad esempio,
è stata pagata per la maggior parte dal ceto medio basso e basso, se è vero,
come è vero, che l’aumento rispetto alla vecchia IMU , pesa per la maggior
parte su chi vive in case popolari e su chi con l’IMU aveva la detrazione
prevista per l’abitazione principale e detrazione che con la TASI è stata
eliminata.
Ora si sono inventati l’eliminazione o decurtazione parziale del TFR.
Una forma di
risparmio coercitivo, introdotto durante il periodo fascista e che rappresentava
una forma di fedeltà del dipendente verso la sua azienda. Negli anni però
questa motivazione si è persa ed è diventata dapprima, ma ancora adesso soprattutto
per le PMI, una forma di autofinanziamento che ha contribuito in parte a far
fronte al credit cranch. Poi questo piatto era troppo appetitoso e quindi con la spinta dei sindacati, è stato distolta la
quota TFR dalle aziende verso i Fondi Pensione. Anche qui una partita
contabile, un giroconto, ma non a somma zero però. Infatti chi maggiormente
beneficia di questa quota di risparmio sono le aziende quotate in Borsa e i
comitati di gestione di questi fondi formati, per i fondi comuni, da
sindacalisti, ex parlamentari trombati e cosi via. Il lavoratore ci perde due
volte. Una volta perché questi risparmi hanno una quota di rischio abbastanza
alta, perché si è dimostrato statisticamente che nel tempo ci hanno rimesso in
quanto il rendimento è stato in perdita rispetto a quelli lasciati presso le
aziende o all’INPS. Ed infine il TFR rappresenta per il lavoratore (
rappresentava) una cassetta di sicurezza per quando andava in pensione (per lui
e per i suoi figli e nipoti) ma soprattutto adesso per quando è licenziato. Una
boccata d’ossigeno, un attimo di respiro.
Ma ancora non si è contenti. Piu si mangia la carne intono all'osso piu ci si accanisce e si trova gusto!
Adesso il circuito circense renziano se la prende ancora e
sempre con gli stessi. Hanno pensato che non sapendo dove reperire le risorse (non
volendo/potendo/sapendo fare altro) hanno fatto la genialata del tipico gioco delle
tre carte. Perché non prendiamo i soldi dei lavoratori e facciamo vedere che li
stiamo agevolando, sempre per aumentare i consumi, la crescita e bla..bla..bla
? Anche qui una partita contabile un giroconto, ma a somma negativa per i
lavoratori.
Vediamo i rischi , anzi le quasi certezza di una operazione
del genere
·
Il TFR viene
tassato all’11% . Se venisse messa in busta paga quella parte di danaro sarebbe
tassata alle aliquote normali e progressive. ( dal 23% al 38% calcolando la
fascia di reddito dei lavoratori medi) Non solo ma quell’incremento di reddito
potrebbe far scattare l’aliquota di tassazione superiore rischiando cosi di far
pagare di più di quello che si ha ricevuto. E la restituzione eventuale si avrà a fine
anno e tutto insieme quando si opererà il conguaglio! Un vero salasso per i
lavoratori. E quello che succederà anche adesso per gli 80 euro!
·
I 100 euro promessi per un lavoratore che
guadagna 1300 Euro ( fascia di lavoratori e somma decurtata dal TFR ipotizzata
da Renzi) sono una bufala. Da conti fatti un lavoratore che guadagna 1500 euro e
prelevando il 50% del TFR accantonato ( percentuale anche questa anticipato da
Renzi) si arriverebbe ad una somma di 55
euro. Anche prelevando il 100% del TFR si arriverebbe sempre per la stessa fascia
di reddito percepito a circa 95-98 euro.
·
Pagare questi 100 euro ( supponendo per vera la
somma ) significherebbe per le imprese al di sopra dei 49 dipendenti( queste
sono le aziende che possono avere in proprio conto il TFR) una problema di liquidità secca che in tempi di credit cranch è un
vero salasso. Forse le grandi imprese non avrebbero questo problema, ma le
piccole si. Ancora una volta piove sul bagnato.
·
Ma per l’INPS
questo sarebbe un vero altro colpo di scure! Questa operazione cadrebbe
direttamente sul bilancio dell’ente, già aggravato ultimamente dai debiti
ereditati dal passaggio dell’INPDAP ( dovuto essenzialmente da contributi
versati dai lavoratori e spesi dallo ministero del Tesoroper altri scopi invece di accantonarli) . Naturalmente
affogato nel bilancio che tutti si affretteranno ad addebitare alla voce
previdenza. L’INPS è in deficit , quindi abbassiamo le pensioni dei lavoratori Si avrebbe quindi ancora una volta
un doppio scacco matto per i lavoratori. Una parvenza di aumento di salario,
pagato poi a caro prezzo per risanare il buco dell’INPS e una decurtazione
della quota di pensione. Con in più la perdita del proprio tesoretto personale.
·
Ma tutto
questo è a fin di bene. Si ma non
per i lavoratori. Uno studio fatto da La voce.info ( che certamente non è
filo lavoratori) ha certificato che nella ipotesi minimale ( cioè 55 euro in
busta paga e prelievo del 50% del TFR nella casse dello stato entrerebbero 2,8
miliardi di tasse in più, Tutte pagate dai lavoratori !
·
Si ma si avrebbe un incremento dei consumi Questa
è un’altra balla come per gli 80 euro. Dal 2013 ad oggi si è avuto un calo dei
consumi costanti e una modificazione dello stile di vita. Si è avuto un
costante calo dei consumi per frutta e verdura e ortaggi, una diminuzione dei
generi di prima necessità e soprattutto si consuma meno carne e pesce ( che
già prima del 2013 rappresentava un lusso) . D’altra parte la teoria economica avvalorata dai datiempirici storici sta li a dimostrare che in un contesto attuale fatta da una miscela
esplosiva di deflazione e depressione, piccole iniezioni di liquidità servono
solo a pagare i debiti pregressi, per far fronte agli aumenti della tassazione per la fascia di
cittadini al di sotto o appena al di sopra della soglia di povertà , di
lavoratori, pensionati di coloro che vivono da reddito di lavoro
·
Per le fasce
di reddito più abbienti ( piccola e media borghesia) le piccole iniezioni
di liquidità servono esclusivamente per
il risparmio In un contesto come
quello del nostro paese , in cui le speranze per il futuro sono ridotte al
lumicino, dove i giovani non trovano lavoro e dove le speranze di una "uscita
dal tunnel" si allontanano sempre più e con una velocità sempre più crescente;
chi ha una piccola iniezione di liquidità tende a consumare meno e a
risparmiare di più . Per la vecchiaia, per i nostri figli e nipoti. Per l’avvenire
o per la nostra vecchiaia.
Dal 2013 il risparmio delle famiglie consumatrici è
stata pari al 9,8%, registrando un aumento di 1,4 punti percentuali rispetto
all'anno precedente con un calo del potere d'acquisto dell'1,1% anche in
presenza di una diminuzione dei prezzi che si aggira dallo 0,8% al 1,2%
Ora se il vero obbiettivo del governo fosse quello di
incrementare i consumi non è certo questa la strada giusta. Altra storia
sarebbe se si volesse raggiungere diversi e altri obbiettivi.
1.
Di fronte agli insuccessi sul piano macroeconomico
e dell’andamento dei conti pubblici occorre fare operazioni di marketing
politico e di alzare sempre più il tiro in un continuo crescente. Come per le
sinfonie di Beethoven. Continuare a
ventilare operazioni da spot pubblicitario per tenere alta l’attenzione di un
governo del fare e del rivoluzionare. Ma soprattutto spacciare queste come necessarie per il raggiungimento di obbiettivi che non hanno nessun nesso, nessun rapporto causa/effetto se non di
tipo propagandistico
2.
Tutte le operazione di marketing ,concrete e non
solo propagandate e poi non mantenute hanno tutte un ritorno economico a
discapito dei lavoratori( anche se apparentemente non appaiono cosi) e per
consentire operazioni di incremento per le casse dello Stato . Cosi è stato per
l’IMU, cosi è stato per gli 80 euro, cosi sarà per la precompilazione della
dichiarazione dei redditi, cosi per la Spending Review, cosi per l’introduzione
del contratto a tutele crescenti . In tutte queste operazioni mai, si è
sfiorato il toccare interessi "altri". Al centro vi sono solo i lavoratori o ex
lavoratori. Sarà un caso o è voluto?. Significa qualcosa o è solo una
combinazione?, è capitato?