A proposito di marce per la libertà e dell'ipocrisia che sta
dietro questi attestati.
A Catanzaro l'Università ha affidato la cattedra in Sociologia dell'ambiente e del territorio all'ex parlamentare di
Rifondazione comunista ed ex esponente no global Francesco Caruso. Direte E dov'è la notizia?
Questa nomina, a detta dell’Ateneo fatta in base ad una serie
di curriculum ed excursus professionali , ha suscitato l'indignazione del presidente del
consiglio comunale di Catanzaro, Ivan Cardamone (Forza Italia). Il professore è
un pregiudicato? Ha subito qualche condanna per reati gravi ? Niente di tutto
questo. La motivazione addotta da questo illustre rappresentante delle
istituzioni calabre è testualmente la seguente”
"l'università di Catanzaro è statale e allora mi sembra normale
sollevare un problema di opportunità morale ora che è stato affidato un
incarico a Francesco Caruso. Non voglio entrare nel merito delle valutazioni
effettuate dalla commissione, il mio dubbio infatti è sull'opportunità di
affidare la formazione di studenti ventenni, a chi si è reso protagonista di
fatti controversi e le cui idee politiche sono quantomeno discutibili".(
le sottolineature sono mie , naturalmente.
Non voglio difendere le posizioni ideologiche del Caruso, ne
le sue idee politiche ne i suoi comportamenti conseguenziali. Non sono state le
mie e ero critico sia con il partito nel quale militava sia con le posizioni
politiche circa il movimento no global, anche se condividevo lo spirito e le
motivazioni. Ma non è questo il punto.
Stare a discutere
sulle addotte motivazioni di questo rappresentante istituzionale non ne vale la pena, tanto risibili
esse sono, ma è la mentalità che badate non è frutto di qualche squilibrato , o
pazzo, o idiota, ma che ha preso piede in un vasti strati della popolazione.
Quando le idee professate non coincidono con le mie, allora
le altre sono controverse e discutibili e pertanto vanno relegate messe in disparte,
non devono avere spazio pubblico e chi le professa va isolato non solo
politicamente , ma soprattutto socialmente. E tutto questo viene fatto in nome
della libertà e della democrazia!
Mi direte e che centra con la marcia del Je souis Charlie?
Centra perché dietro quella marcia e soprattutto dietro le
motivazioni che vi erano negli organizzatori vi è la stessa mentalità . E non
parlo dei milioni dei partecipanti che forse in buona fede o ingenuamente vi
hanno partecipato sulla spinta emozionale e di riprovazione di quella orribile
strage.
La mentalità che sta dietro quella manifestazione è la
stessa. La libertà vale solo quando riguarda le mie convinzioni e le mie idee,
la mia religione. E proprio in nome di questa libertà che decido di violentare
le libertà di chi la pensa diversamente da me.