E’ apparso un articolo su Sole 24 Ore (http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-01-09/ottimismo-solo-breve-081538.shtml?uuid=ABgfrDbC)
in cui si dimostra, ancora una volta,
come gli economisti embedded siano allo sbando, ma non vogliono ammettere di
aver sbagliato in questi anni la loro teoria o meglio, che si sono prestati a
far da banditori, ai grandi gruppi finanziari e al capitalismo finanziario in
generale.
A dir il vero alcuni di essi timidamente e prima in sordina
e poi piano piano stanno cambiando vesti, ma ce ne sono ancora di impenitenti.
Ora che la teoria della diminuzione del debito pubblico ,
come molla per il rilancio della crescita si è dimostrata sia un trucco teorico
(errore del foglio excel ah ah ah ) , sia sul piano pratico un fallimento , ora
ci si affida a diffondere ottimismo come molla per la crescita
Il tentativo della BCE con il QE (quantitivity easing della
bce) che ha fatto andare in rialzo le Borse viene visto appunto come il
risultato dell’ottimismo profuso, e non invece all’effetto di un tentativo a
breve e anche un po’ maldestro.
Dimostra , invece, che proprio quando sono entità esterne al
mercato a foraggiare e sostenere l’economia ( anche se in forma drogata e solo come
tecnica monetarista) si vede qualche timido
segnale, anche se di converso, se si annuncia che questo intervento non è di
tipo strutturale, ma temporaneo e solo per un certo quantitativo limitato di
danaro e soprattutto non interviene sull’economia reale ( sulla domanda
aggregata per esempio direbbe un keynesiano) è chiaro che questo non può che
avere risultati temporanei e di piccola entità.
Ma vi è un passaggio nell'articolo che è emblematico Si dice
che il ribasso del prezzo del petrolio sia dovuto alla deflazione crescente (
che l'articolo imputa sempre al pessimismo) e diffusa in tutti i paesi e che questo avrebbe dovuto far alzare i
consumi delle famiglia. Cosa che non avviene.
Naturalmente la colpa è del pessimismo ed è per questo che
noi italiani continuiamo ad eleggere giullari come presidenti del consiglio e
forse anche della repubblica. E questo da un ventennio, ma di risultati se ne
vedono pochini. Anzi!
Non viene in mente all’articolista che una famiglia che
riduce i consumi dei generi alimentari ( e mi riferisco dell’Italia) che riduce
le spese per le cure mediche e che anche i famosi 80 euro che avrebbero dovuto
dare una accelerata ai consumi ( stando sempre ai nostri giullari nella loro
opera di iniettare ottimismo) servono solo a pagare debiti pregressi e far
fronte al nuovo incremento delle imposte locali, di fronte a questo quadro non
viene in mente che la diminuzione della prezzo della benzina non ne può fregar de meno in quanto da
tempo hanno lasciato la macchina per strada e non pagano nemmeno più l’assicurazione,
perché l’auto è ormai considerato un lusso?
Ma anche ammesso che dovrebbe essere l’ottimismo a far da
molla alla crescita, ma come si fa ad essere ottimisti di fronte al quadro sia
nazionale che internazionale che si presenta davanti a noi. Sia dal punto di
vista dei dati macroeconomici sia di fronte alle notizie internazionali , di
morte, guerre , distruzioni, terrorismo teleguidato etc etc.
Nemmeno le capriole dialettiche e macchiettistiche del
nostro giullare premier ci riuscirà mai.