radiamo al suolo i centri d'accoglienza!


I social sono piene di foto e di storie di animali abbandonati, o macellati in maniera disumana.
Abbandonati e lasciati morire, cuccioli di animali bisognosi di protezione e di amore. 

Poche sono invece le immagini che descrivono la situazione di altrettanti cuccioli, ma questa volta di uomini, non tanto in paesi lontani, di cui non conosciamo ne i nomi, ne tanto meno la posizione geografica, ma nel nostro paese, nelle nostre città, dietro l'angolo delle nostre case. Alziamo le spalle
quando ascoltiamo qualche esaltato invocare lo sterminio di massa , il genocidio per questi disgraziati. Qualche commento rattristato " è scemo"  o  al massimo quando , raramente, scorgiamo qualche immagine eclatante nei telegiornali. E poi non ci pensiamo più. Che possiamo farci? Niente e quindi inutile rattristarci. Meglio dimenticare ,rimuovere 



Il processo mentale è simile a quello che in Germania , e non solo, nei paesi dove nelle vicinanze sorgevano i campi di sterminio nazisti, attraversava quelle popolazioni. Dopo la guerra tutti, ma proprio tutti non sapevano nulla, non si erano accorti di nulla, non avevano udito nulla, nemmeno la puzza che usciva da quei camini alti , nemmeno il fumo biancastro che usciva da quelle bocche. Curavano i loro orti e i loro campi e aiutavano gli animali abbandonati da qualche uomo cattivo e criminale. Avevano , in fondo un'anima buona, e compivano un'opera buona, preoccupandosi solo degli animali abbandonati che soffrivano! Di tutto il resto che accadeva intorno a loro compiuti da uomini, donne e bambini come loro ,  su uomini, donne e bambini come loro, 
non sapevano nulla! E se sapevano: Che potevamo fare!


Certo il problema dell'immigrazione, della povertà nel resto del mondo della mancanza e della perdita del concetto e della pratica della solidarietà, della pietà umana , non è risolvibile dal gesto di pochi o tanti, ma se non si parte da questi bambini, a partire da questa disperazione. mettendo al centro del problema questi uomini, donne e bambini, e non io o noi,  il problema lo si vedrà sempre da una visuale distorta, egoistica . Si parte dalla fine e non dall'inizio del problema