Qualche chiarimento
Gli articoli 1113 e 1158 del codice della navigazione punisce chiunque non presta soccorso in mare.
Tutte le operazioni di soccorso si svolgono su aree di responsabilità Sar ( “search and rescue” ovvero “ricerca e soccorso”) Libia e Tunisia, malgrado abbiano ratificato la convenzione Sar del 1979, non hanno dichiarato quale sia la loro specifica area di responsabilità, perciò l’area del Mar Libico a sud di quella maltese e confinante con le acque territoriali della Libia non è posta sotto la responsabilità di alcuno Stato.
Le persone salvate, secondo il diritto internazionale, devono essere poi condotte in un «luogo sicuro». I criteri per individuarlo, stabiliti dalle norme internazionali, sono tre e non sono alternativi l’uno all’altro ma devono ricorrere tutti contemporaneamente.
Primo: non sono considerati “sicuri” i porti di Paesi dove vige la pena di morte o dove anche un solo migrante possa essere perseguito per ragioni politiche, etniche o di religione (di fatto escludendo Paesi come Libia, Egitto, Tunisia e Algeria).
Secondo: le necessità primarie (cibo, alloggio e cure mediche) devono essere garantite.
Terzo: sono ‘sicuri’ quei porti dove può essere organizzato il trasporto dei naufraghi verso una destinazione finale.
Quando fra qualche anno finalmente il Codice Minniti sarà dichiarato illegale, tutti scen