La somma dei poteri!

𝓥𝓮𝓷𝓽𝓸𝓽𝓽𝓮𝓼𝓲𝓶𝓸 𝓿𝓸𝓽𝓸 𝓭𝓲 𝓯𝓲𝓭𝓾𝓬𝓲𝓪 𝓹𝓮𝓻 𝓲𝓵 𝓰𝓸𝓿𝓮𝓻𝓷𝓸 𝓖𝓮𝓷𝓽𝓲𝓵𝓸𝓷𝓲


L’esecutivo ha blindato il decreto fiscale, ponendo e ottenendo la ventottesima questione di fiducia su un disegno di legge in discussione in parlamento. Lo strumento è stato usato 104 volte a partire dalle elezioni del 2013: in media due al mese. Di più che nella scorsa legislatura.
Dall’ultimo governo Berlusconi in poi (2008-2011), nessun esecutivo ha viaggiato a una media così alta.
Ovviamente da qui alla fine della legislatura questo dato per il governo Gentiloni è destinato a cambiare perché il numero di testi approvati aumenterà così come probabilmente anche quello dei voti di fiducia.

E il prossimo Parlamento utilizzerà questo strumento con molta più facilità. Per due motivi. Uno concatenato all'altro. La frammentazione della società e la sempre maggiore astensione e sfiducia nel ceto politico, comporterà , qualsiasi sia la legge elettorale,( che è solo uno strumento), una frammentazione delle maggioranze parlamentari, e quindi al ricorso sempre più della "minoranze" governative al male minore. "O votare la fiducia o cade la maggioranza!!!"
E questo comporta, come conseguenza, ed è il secondo aspetto, la sempre più prevalenza del potere esecutivo che assomma a se i due poteri dello Stato. Quello appunto esecutivo e quello legislativo, che è assegnato al Parlamento relegato sempre più ad organo ratificatore delle volontà del Governo e alla quasi eliminazione persino di quel minimo che rappresenta il dibattito parlamentare!

La modificazione è ormai strutturale e antropomorfica. E non dipende più dalla volontà di questo o quel politico.